L’APPESO è il Sacrificio (nel senso di
rendere sacro) della differenza.
Non basta accettare la duplicità, bisogna sperimentarla e assimilarla. L’unico modo è capovolgersi, mettersi nei panni dell’altro. Questo spostarsi da sopra a sotto e viceversa disorienta, modifica i contorni della cose, ma rende anche possibile abbandonare i vecchi riferimenti per trovarne di nuovi o Antichi. Meno soggettivi, più universali.
In un certo senso è ritorno allo stato inerte iniziale, il Matto, la resa alla Natura, a ciò “che è nato”.
E’ la sospensione dell’essere individuale che dall’astrazione deve passare alla pratica di quanto ha appreso per essere realmente individuo sociale.
E’ l’albero-uomo le cui radici affondano alternativamente nella terra o nel cielo e cresce verso il cielo o la terra a significare che gli opposti hanno lo stesso valore. Punti di vista e motivazioni diversi, la cui sintesi permette la comunione.
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