L'EREMITA (da eremo: solitario) ci riporta nell'atmosfera rarefatta dell'arcano senza numero >
dall'alba il processo volge all'imbrunire.
E’ avvolto in un mantello
>
ritirarsi in se stessi o nella saggezza
grigio
> colore che rifiuta
gli stimoli o unifica gli opposti.
La sfera individuale è stata esperita, ha portato consapevolezza attraverso la trasformazione degli impulsi da autonomi, cioè selvatici, a "domati"
ovvero energie purificate da utilizzare con responsabilità >
il bastone d'oro.
L'esperienza ha maturato >
la barba canuta
ma è necessario riflettere e valutare
>
il lume a stella
il percorso fatto perché il superamento di limiti e confini
>
si trova sulla cima di un monte nello spazio aperto non sia solo pura astrazione >
neve ma una finestra sul mondo che illumina tutto l'essere >
stella a sei punte.
La montagna si riferisce sia all'altezza, vicino al cielo, che al centro, il luogo della trasmutazione.
E' il punto di passaggio dall'individuale al sociale, il momento che precede l'inversione di rotta dell'arcano n° 10, La ruota del destino.
E', in analogia con il Centauro del Sagittario, simbolo della parte animale (il corpo equino) e di quella divina (la freccia volta verso l'alto).
I
centauri erano ripartiti in due tipologie distinte : una rappresenta la forza bruta, insensata e cieca (la brama di sapere, come potere, che rende presuntuosi); l’altra,
la forza benefica al servizio della Giustizia, della Sapienza (filosofia).
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