Diamo qui spazio agli esclusi dallo zodiaco.
A ruota libera.
Apollo e Artemide,
fratelli gemelli con un temperamento molto simile, formano una coppia
ma senza alcun legame amoroso
..
la scissione
dell’androgino?
Sono, generalmente,
considerati figli di Zeus e della prima moglie1,
Latona.
Si dice che Artemide
nascesse un giorno prima del fratello e che le venne data subito la capacità
di aiutare la madre a partorire Apollo. Come lei precoce, visto che appena
nato con la sorella si mise alla caccia di Pitone.
Entrambi, come dei
dell’Arco d’Argento, simbolo della luna nuova, appartengono inizialmente al
culto lunare. D’altro canto sono nipoti della Titanessa Febe “con la corona
d’oro” (madre di
Latona), la
triplice dea Luna. Da cui Febo Apollo che appare di notte con il suo arco e
brilla come la luna.
Febo significa splendente
e così era chiamato Elio, a cui successivamente si sovrappose Apollo,
venendo a unificare in sé entrambi gli aspetti soli-lunari .. “oscurando” la
sorella.
Di Apollo si parla più
che di Artemide.
Il primo è caro a Zeus al
punto che mai il signore degli dei si irrita contro di lui. Solo una volta
si infuriò (quando
Apollo per vendicarsi di lui uccise i Ciclopi) ma la madre intercedette per lui, salvandolo dal
Tartaro, cioè dall’esilio infinito, nonostante l’irriverenza e le empietà,
molte contro la Madre Terra, di cui seduce o tenta di sedurre con prepotenza
le sacerdotesse.
Per molti versi, è
decisamente un olimpico. Per altri va ben oltre. Egli è anche il dio degli
Iperborei, mitico popolo altamente evoluto, pacifico e felice, che rimanda
alle Isole dei Beati dell’età dell’oro.
La seconda, eterna
adolescente nel mondo olimpico, risulta più legata al culto della Grande
Madre (e come
questa, quindi, passa in secondo piano) e con delle caratteristiche più emancipate.
Gli attributi di
Apollo sono l’arco, la lira a sette corde e l’alloro.
Il primo, falce lunare,
ma anche strumento con cui il dio lancia le sue frecce-raggi solari,
simboleggia il destino e altresì, teso verso l’alto, la purificazione di
pulsioni e desideri.
La lira, inventata da
Hermes (o da una
delle Muse), è lo
strumento dell’energia e armonia cosmica. Rappresenta l’ispirazione e la
divinazione.
Anche l’alloro,
simboleggia la divinazione, prerogativa originariamente femminile
(la Pizia lo masticava o
sui suoi fumi si sedeva per vaticinare)
di cui il dio si impadronì. Come pure significa, in relazione a lui,
l’immortalità e la vittoria spirituale più che materiale.
Il suo numero è il sette,
numero sacro, che significa un ciclo completo, "perfetto", da cui procedere
verso un rinnovamento.
Le cerimonie apollinee si
svolgevano il settimo giorno del mese, a celebrare la genesi del dio nato di
sette mesi, che i cigni sacri testimoniarono volando sette volte attorno
all’isola in cui nacque.
Indubbiamente questo dio
poliedrico (musico, poeta, profetico, guaritore) è una divinità complessa e
contraddittoria. La sua storia è una delle più confuse.
Semplice dio pastore da
un lato, eloquente e saggio dall'altro; a volte vendicativo e violento
(con furbizia e
prepotenza si impossessa di alcune di quelle che poi diventano le sue arti,
in questo simile a Zeus)
altre dio dell'amore e della pace.
Il suo percorso
evolutivo, che passa attraverso la sperimentazione delle pulsioni, porta
all'armonizzazione e unificazione degli opposti .. introiettando gli
attributi del Femminile-sorella?
Ciò nonostante resta
fuori dallo zodiaco .. a significare la “immaturità” dell’essere umano? …
sebbene, in parte, venga associato al Sole
(Elio a cui si
sovrappose).
L’arco è anche emblema di
Artemide, quale rappresentazione della Luna e del destino.
Selvaggia dea della
natura e cacciatrice, è la Vergine per eccellenza, nel senso di “libera da
vincoli” (tendenza
aquariana), e
quindi che sia anche una divinità orgiastica (peraltro con un significato
rituale sacro) non dovrebbe stupire.
Dea del parto, non solo
salvaguarda la nascita e le donne gravide, ma protegge anche lo sviluppo
dell’essere umano, nonché la purezza (nel senso di integrità). Non può
quindi che essere refrattaria a sottomissioni e intrighi amorosi, alla
prevaricazione maschile. E vendicativa verso ogni affronto a questi valori.
Più che in opposizione ad
Afrodite, il suo è uno “stato diverso”. In un certo senso un “femminile”
immaturo perché non ancora fecondato dal “maschile”. Oppure un femminile
pari al maschile (1+1=11 aquario).
E’ fortemente Androgina,
così come Apollo risulta per certi versi (e in alcuni dipinti) piuttosto
femmineo. Sono il lato “scisso” che reclama la “ricomposizione dell’intero”?
Il partecipare e
presiedere alle danze in cui gli uomini ballavano con movenze femminili e
le donne si ornavano la testa con simboli fallici assume,
in quest’ottica,
il significato di rito iniziatore all’altro “genere” necessario allo
sviluppo completo dell’essere.
Altri suoi emblemi sono
la cerva e l’orsa, che rappresentano la fase iniziale dell’evoluzione, e
l’ape : api erano chiamate le sacerdotesse collegate ai riti di iniziazione
e trasformazione.
La caccia al cervo
simboleggia la ricerca della saggezza. Le corna del cervo, che gli uomini si
mettevano in testa durante le feste in suo onore, rappresentano i ritmi
ciclici (lunari) per la peculiarità di rinnovarsi periodicamente.
L’orso è anche in
rapporto col culto astrale e Artemide, regolava il corso delle stelle, prima
che Zeus.
L’ape, dai molteplici
significati, rappresenta anche l’esagono
(per analogia alla forma
delle celle dell’alveare)
e Artemide è nata il sesto giorno.
Sei
(consacrato nell’antichità
ad Afrodite, come dea dell’amore fisico) è il numero non solo dell’uomo fisico, ma anche della
creazione e del cammino mistico del diviso che ritorna all'unificazione.
La sesta casa, in
analogia col segno della “Vergine”, è l’ultima “interna”, cioè soggettiva,
quella della “crisi”2
del confronto col mondo fuori di se, della purificazione prima di iniziare
il viaggio verso il fuori di se (l’altro in settima). E Artemide nasce il
sesto giorno per aiutare la madre a mettere al mondo Apollo, il dio del
settimo giorno.
Latona
“la Signora Madre”, dea della notte da cui scaturisce la luce, appartiene
alla generazione preolimpica ed è, anch’essa, una rappresentazione della
Grande Madre-Luna.
E’ figlia dei titani Febe
“luna” e Ceo “intelligenza”.
Abbastanza singolare è il
fatto che le sue doglie durarono nove giorni e nove notti. Nove è il numero
dell’eterno rinnovamento. In quanto ultimo dei numeri elementari segna il
passaggio a una fase superiore. E’ legato alla gestazione, alla ricerca e al
coronamento.
Di nove anni sono
le ancelle “orse” al servizio di Artemide, che con lei restano fino a che
non si sposano. Il che la collega strettamente a Latona. Infatti, Artemide,
la dea del parto e delle quaglie
(come la madre), è l’aspetto più giovane della triplice dea.
Latona è costretta a
partorire in un luogo non illuminato dal sole dall’ira della gelosa Hera,
che la fa anche inseguire dal mostruoso Pitone
(uno dei figli della Madre
Terra) perché non
partorisca ..
Anche Hera è una
personificazione della triplice dea.
E, dunque, perché l’astio
fra loro?
La differenza fra Hera e
Latona è che, mentre quest’ultima resta legata al mondo preolimpico, Hera
partecipa a quello olimpico.
Nove è in analogia con il
Sagittario, governato da Giove, padre di Artemide e Apollo ... i gemelli
nati il settimo mese. I Gemelli sono il settimo segno dal sagittario. Il
terzo dello zodiaco che passa a una fase superiore in 9 casa, corrispondente
all’aquario (in relazione ai Gemelli).
Apollo viene associato
al Sole, in analogia con
il segno del Leone
alla Bilancia, il 7°
segno, come dio dell’amore e dell’arte
ma per la sua frenesia,
spesso incomprensibilmente distruttiva, da un lato e dall’altro per il
superamento dell’ego e l’ascesi spirituale lo accosterei all’Aquario.
Artemide, la Vergine,
collegata quindi all’omonimo segno, il sesto, quello della purificazione, e
per questo e per l’aspetto trasgressivo e in quanto Luna “oscurata” (dal/del
fratello a cui peraltro molto assomiglia) richiama la Luna Nera in
Aquario.
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1 Ma quante prime
mogli ha avuto fra le Titanesse? Un passo alla volta per assimilare tutto il
potere della Grande Madre
È
2 dal greco “krino”
distinguo e giudico
È
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