Cominciamo da un piccolo esperimento
(esperto » esperire » sperimentatore » esperienza)
Come è andata la giornata?
Il linguaggio utilizza concetti convenzionali e simbolici che possono venire rappresentati da un IDEOGRAMMA (segno grafico che raffigura un idea) ANALOGICO (in relazione, correlazione).
Tanto più la scrittura che, oltre a utilizzare parole convenzionali, graffia la carta con segni e simboli.
I simboli dormono nel nostro inconscio (quello collettivo di razza umana), come linguaggio a carattere universale, che racchiude significati intuiti più che razionalizzati, cioè compresi a
istinto.
Alcuni li sappiamo riconoscere automaticamente. Per esempio:
la MADRE, al di là dell'esperienza soggettiva, richiama l'idea di calore, protezione, nutrimento, generazione, .. l’abbraccio.
Altri ci sfuggono
quantunque li usiamo.
Il concetto-simbolo resta inalterato nel tempo e nello spazio sebbene possano variare i parametri socio-culturali. Per esempio : TABU' (divieto, interdizione sacrale o sociale) ha ovunque lo stesso significato, sebbene la cosa tabù possa essere diversa e persino opposta a seconda delle
culture.
Nel quotidiano vengono normalmente espressi modi
di dire decisamente simbolici, sebbene non sempre se ne conosca l'origine:
- aspetto sinistro (nell'antichità
gli auspici provenienti da sinistra erano considerati di cattivo augurio,
infausti)
- quartieri alti, bassi fondi - alto lignaggio, bassa lega
- cadere in basso, volare alto
(in alto le cose sublimi, "il cielo". Sprofondate sotto terra quelle spregevoli,
"l'inferno")
- mettere in croce (la croce è il punto di incontro fra alto e basso, destra e sinistra ... il crocicchio delle contraddizioni e dei conflitti)
- rigido come un baccalà
(allegoria facilmente interpretabile, questa)
- pendere verso qualcuno (che smaschera una debolezza nei suoi confronti)
morbido, spigoloso, lineare, contorto, insinuante, retto, cedevole, scostante, ……
Ritroviamo tutto nella scrittura.
Il simbolo agisce anche nel linguaggio non verbale e, quindi, aiuta a decodificarlo o a intuirlo.
Nella mimica-gestualità, pur senza conoscere i meccanismi fisiologici-muscolari che stanno alla base, sappiamo riconoscere dal volto e dall'atteggiamento sentimenti come ira, gioia, dolore, paura, pietà; spesso riusciamo anche a distinguere un sorriso sincero da uno ipocrita, anche se non ne conosciamo le differenze di contrazione.
La SCRITTURA è una rappresentazione simbolica determinata da movimenti coscienti, guidati dall'emulazione dell'immagine-segno che si vuole dare, e inconsci, che sfuggono a consapevolezza
e volontà e si 'mostrano' con personalizzazioni grafiche.
Mentre lo scrivente applica l'insieme dei segni convenzionali per comunicare,
la mano come
strumento sensibile percepisce il ritmo
vitale e ogni vibrazione di qualsiasi origine e li rappresenta. La scrittura,
quindi,
possiede un valore espressivo
molto più ampio e profondo che tocca l'anima dello scrivente,
di cui rivela storia, inclinazioni profonde, disagi ..
L'immagine concreta quotidiana, che si estrinseca nel comportamento, si sovrappone e integra a quella più intima ed evanescente dell'anima, dove struttura temperamentale, dinamiche intellettive e affettive si intrecciano in un costante fluttuare fra contrasti e
integrazione.
Attraverso curve e linee, tensioni e distensioni, arresti, slittamenti, piccoli gesti che sembrano sfuggire troncandosi o assottigliandosi, innalzandosi o inabissandosi
LA SCRITTURA
nello strutturarsi in parole che fluiscono, corrono, precipitano, inciampano;
nelle modalità di interazione
fra parole e lettere che si incontrano o si ritraggono, si inclinano o si irrigidiscono; attraverso forma e dimensione, legamenti che intrecciano o tagliano negando,
nonché nel modo di porsi nello spazio,
PROIETTA, TRACCIANDOLO SUL FOGLIO, IL RITRATTO DI CHI SCRIVE.
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