il Tallone d'Achille

Un’estemporanea digressione simbolica

utilizzando il mito di Achille che ben si presta per il suo noto tallone.

Questo eroe è in parte umano (come il padre) e in parte divino (come la madre, la dea Teti).

Il suo (quindi parte integrante di se) tallone ha a che fare con entrambi questi aspetti.

Così come nel cielo di ognuno i Nodi Lunari.

Quello Nord indica il nostro "potenziale divino" (l'invulnerabilità di Achille), quello Sud il nostro "tallone d'Achille" (la vulnerabilità) ad esso collegato.

Il tallone è parte della base che sorregge l'uomo e che gli permette di stare in piedi senza fatica, cioè di tendere verso l'alto.

In certe culture rappresenta simbolicamente la porta di ingresso/uscita dell'anima.

Forse se Achille si fosse affidato un po' meno al potere ereditato che lo privilegiava e avesse considerato anche il suo lato umano, avrebbe pensato bene di mettersi al riparo (per evitare la stasi/non crescita = morte) ... e sarebbe stato meno iroso (insoddisfazione di fondo per la propria incompletezza).

Naturalmente in tal caso, simbolicamente interpretando, troviamo la natura umana al Nodo Nord e quella divina al Sud, cosa che mette di fronte al fatto che nulla va dato per scontato.

Tra l'altro le versioni del mito di Achille sono due. Quella più conosciuta è perfetta a livello generale. L'altra può ampliare le esemplificazioni analogiche specifiche (più sotto alcune).

In entrambi i casi abbiamo la preoccupazione "disattenta" della madre verso il lato umano del figlio.

Secondo una fonte per ovviare a tale inconveniente, la dea Teti, afferrato Achille per il tallone, lo immerse nel fiume infernale Stige che rendeva invulnerabili .. dimenticandosi però di completare l'opera, visto che la parte per cui tiene il figlio resta "all'asciutto".

In base ad altra narrazione, essa metteva i propri figli sul fuoco per bruciarne le parti umane causandone la morte. Al settimo figlio (Achille) il marito stette attento e riuscì a salvarlo, ma il soprosso del piede restò danneggiato e venne quindi sostituito con quello di un gigante morto, grande corridore. Questa interferenza paterna causò la separazione fra moglie e marito, mentre il ragazzo venne affidato ad altri.

Alcuni nodi di Achille  ... buttati là

Il lato femminile/sentimento (=la madre) è parziale (=solo divina), unilaterale e idealizzante (=rifiuta la natura umana), forse per questo impulsivo nell'azione (=disattenta) cioè il lato maschile è succube delle emozioni e delle illusioni a cui deve prestare attenzione (=il padre guardingo)

quindi è necessario purificarlo e integrarlo equilibratamente con il lato maschile (=il padre), il senso del reale (=è anche umano) per un affermazione meno egocentrica che tenga conto dell'altro.

Le radici (=piedi, genitori) sono fragili (=tallone vulnerabile o soprosso danneggiato che sia, relazione difficoltosa fra i genitori) , inconsistenti (=viene affidato ad altri), inaffidabili (=madre disattenta), limitanti  e con eccessive pretese (=non accettazione della globalità). Tuttavia il potenziale che ne deriva può proiettare verso il cielo/crescita (=lato divino) ancorando alla terra (=lato umano, piede)

si tratta di superare la dicotomia (=separazione madre/femminile e padre/maschile) con una rielaborazione e integrazione personale per creare una propria base/trampolino di lancio (=il soprosso del gigante, figura appartenente alla Terra).

Considerando che il soprosso mette in relazione la parte posteriore del piede con quella anteriore, permettendo di camminare e andare verso/oltre, la separazione può anche riguardare la sfera mentale, che non riesce a mettere in collegamento astrazioni, sogni, ideali (=divino) a livello pratico (=terra a cui il gigante appartiene) esprimendoli chiaramente e concretizzandoli.

E/o quella relazionale .. visto che corre troppo veloce rispetto agli altri.

E così via.

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